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Manuale di Primo Soccorso

Trauma Dentale , Trauma Gengivale e Avulsione Dentale. Primo Soccorso!

Trauma Dentale
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I traumi che i nostri denti possono subire sono eventi dolorosi che possono riguardare sia gli adulti sia i bambini. Ma che cosa si intende per trauma dentale? Il trauma dentale è un danno che, a causa di una caduta o di incidenti di varia natura, riguardano il dente oppure una delle sue strutture di sostegno.
Corona, colletto e radice costituiscono anatomicamente la parte esterna dei nostri denti:

  • Dentina
  • Cavità dentale
  • Polpa dentale
  • Cemento radicolare
  • Osso alveolare
  • Legamento parodontale
  • Apice radicolare
  • Foro radicolare
  • Gengiva ne costituiscono l’anatomia interna

Come si vede, gli elementi sono numerosi e ognuno di essi ha una funzione ben precisa e importante. Per cui, quando si è soggetti, per esempio, ad un trauma da caduta, le conseguenze possono essere più o meno importanti. Si va dal gonfiore in caso per esempio di trauma interno alla perdita definitiva dei denti.

avulsione dentaleTrauma dentale

Il trauma dentale può avere conseguenze spiacevoli. Una di esse è la formazione di un ematoma gengivale oppure di una ciste, detta granuloma. Il dentista può individuarla grazie all’osservazione della formazione di una tumefazione ossea, che può essere causata, come detto, da un trauma dentale. Ha una forma sferica a causa della formazione di liquido al suo interno. La sua dimensione è destinata ad aumentare a causa della continua produzione di liquido. Fortunatamente la maggior parte delle cisti sono benigne e la loro cura non presenta particolari difficoltà
Il trauma dentale può riguardare i bambini, e i loro denti decidui, volgarmente detti denti da latte. Una conseguenza della rottura dei denti da latte può essere il danneggiamento del follicolo, che è preposto alla formazione dei denti permanenti del bambino. Attraverso una radiografia è possibile capire se il dente interessato al trauma è un dente permanente. Solitamente nell’80% dei casi si tratta di traumi dentali agli incisivi superiori laterali e centrali. Una radiografia consente di vedere se il dente da latte è rientrato nella gengiva in seguito al trauma.

Avulsione dentale

La frattura coronale può essere semplice, quando interessa solo lo smalto o anche la dentina, oppure una frattura può avere come conseguenza l’esposizione della polpa. Esistono ancora altri due tipi di fratture: una frattura detta corono-radicolare e una frattura esclusivamente radicolare.
La conseguenza può essere l’avulsione traumatica, con l’uscita del dente dal suo alveolo, oppure può verificarsi uno spostamento del dente verso l’interno, in quel caso si definisce come intrusione dentale; se invece lo spostamento si verifica verso l’esterno si parla di estrusione.

Il trauma gengivale

Solitamente il trauma gengivale che ha come conseguenze una lesione della gengiva, non è un danno di grande entità. Il più delle volte la gengiva lesionata guarisce in maniera autonoma nel giro di qualche giorno. Può anche capitare che la frattura della corona dentale abbia ripercussioni sulla gengiva favorendone il trauma in via indiretta. Non è difficile che i traumi che interessano le gengive riguardino i bambini, che spesso vanno incontro a tali episodi a causa di cadute o incidenti dovuti a comportamenti non corretti. La gengiva può risultare lesionata ma anche in questo caso il tessuto gengivale ha la capacità di rigenerarsi. Diverso il caso in cui la lesione non riguardi solo la gengiva ma abbia interessato i denti.

Cosa fare?

In caso di dente rotto cosa fare? La prima cosa da fare in caso di trauma dentale è recarsi dal proprio endodontista di fiducia. Procederà con un esame clinico e radiografico della cavità orale. A volte il danno è apparente, per questa ragione un trauma può nascondere processi già in corso, una necrosi della polpa dentale per esempio, con conseguenze come il riassorbimento dentale sia interno sia esterno, la calcificazione dei denti, anchilosi e infezioni periradicolari. Dunque è necessario un controllo periodico da parte dell’endodontista.
Qualora il danno abbia riguardato i tessuti duri, anche qui in seguito ad un esame clinico e radiografico si provvederà alla ricostruzione della parte danneggiata.

frattura radice estrazionePrimo soccorso

Ma cosa fare nell’immediato? Ossia cosa fare appena accaduto l’incidente che ha causato il trauma, quindi prima di affidarsi alle cure di un endodontista per cercare di limitare i danni? Nel caso di frattura coronale, ossia quando solo una parte del dente ha subito un danno; oppure nel caso di lussazione o contusione, per cui il dente è visibilmente mobile; o ancora quando si è di fronte a un caso di intrusione, ossia il dente è entrato nella gengiva; e quando la frattura riguarda la radice, ossia in presenza di una frattura radicolare; o nell’ipotesi peggiore quandosiamo in presenza di perdita del dente, ossia avulsione. In tutti questi casi, in presenza di episodi di sanguinamento, è necessario tamponare con una garza o fazzoletto pulito, applicando del ghiaccio all’esterno della cavità orale.
Nel caso di avulsione, il dente estromesso andrà conservato in un ambiente umido, all’interno di un contenitore chiamato “dentosafe”;serve a salvare il dente o il frammento di dente che è necessario conservare.

Sarà poi l’endodontista a riunire al dente le parti fratturate o a provvedere a riposizionare nella mandibola il dente perso dopo l’avulsione, qualora l’intervento avvenga in breve tempo dopo l’incidente.

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Dente Lesionato , Fratturato o Morto Cosa Fare ?

Abbiamo visto come un dente possa subire lesioni o fratture. In alcuni casi le conseguenze dei denti lesionati sono molto gravi. L’endodontista provvederà, dopo un esame clinico e radiografico, a ripristinare la normale funzionalità e salute del cavo orale con le opportune procedure.

Trauma Gengivale

Le lesioni dentali, specialmente nei bambini possono essere di vario tipo: può esserci una lussazione con conseguente inginocchiamento o dilacerazione dentale o anche la mobilità del dente deciduo, ma in questo caso il corpo dentale può essere tutelato evitando la masticazione del bambino per alcuni giorni; può esserci la fuoriuscita parziale del dente dall’alveolo, ma se siamo in presenza di un dente da latte sarà impossibile recuperare il dentino, al contrario di quanto avviene per un definitivo; una botta ai denti del bambino può portare ad un oscuramente del dente, siamo in questi casi in presenza della morte del dente, e la gengiva superiore può presentare un ascesso, rendendo necessaria la devitalizzazione.

Uno dei casi più antipatici è la pulpite, che si traduce in un processo infiammatorio acuto della polpa dentaria. E’ un processo irreversibile, il dente risulta morto e va devitalizzato. Il sintomo più classico è un dolore lancinante nella

parte posteriore dell’orecchio che giunge ad interessare l’occhio.

Una terapia antidolorifica, in questi casi, serve a curare i sintomi della pulpite in attesa che il dentista provveda a sostituire la polpa con materiale amorfo, provvedendo alla devitalizzazione. E’ bene intervenire per tempo per scongiurare la necrosi della polpa, ossia la morte di altri elementi vitali come i nervi, le cellule e i vasi, che può portare alla formazione di una ciste o granuloma.

Frattura della radice dei denti

La frattura della radice dentale è un fatto abbastanza raro che si verifica solo a causa di eventi traumatici. La frattura può interessare il terzo apicale, il terzo medio o il terzo coronale.
Ma nel caso in cui si presenti è impossibile porvi rimedio. Il dente non riesce più a supportare la funzione della masticazione. Solitamente sono i denti devitalizzati o molto fragili ad essere soggetti a fratture della radice. Dunque non resta altro da fare che estrarre i denti. Se la radice è fratturata nella parte più superficiale, allora si può procedere all’incapsulamento del dente o alla sua ricostruzione. Se invece la frattura è più profonda si devono togliere i denti affinché non s’infetti l’osso.

Frattura coronale

Come si è già scritto, la frattura coronale può essere semplice oppure interessare la polpa, con conseguenze più serie. In tutti i casi in cui si presentino questi tipi di fratture dentarie è necessario procedere alla ricostruzione, che può essere diretta in composito; oppure sarà necessario reincollare il frammento coronale, conservato in una soluzione fisiologica o nel latte, dopo averlo recuperato a seguito di un intervento di primo soccorso.

Avulsione dentale traumatica, estrazione!

L’avulsione è l’ipotesi più seria a cui si può andare incontro in seguito a trauma dentale, per esempio in presenza di denti scheggiati che non è più possibile recuperare, oppure a causa di un trauma dentale da masticazione.

Il significato del termine avulsione è il seguente: si tratta di un intervento chirurgico necessario quando non sia possibile intervenire altrimenti, con una devitalizzazione o un’otturazione. I motivi per cui si può decidere per un’avulsione sono diversi: si va dalle patologie a problemi di altra natura; la permanenza del dente all’interno dell’alveolo procurerebbe danni seri.
L’avulsione è necessaria anche in presenza dei terzi molari. I denti del giudizio spesso necessitano di un intervento di estrazione per questioni estetiche e funzionali, in caso per esempio di sovraffollamento o prima di intervenire con correttivi ortodontici.

L’avulsione, come detto, può essere anche traumatica. La soluzione più diffusa in questo caso è il reimpianto. E’ la soluzione più efficace perché permette, in seguito a tale intervento, il ripristino delle funzioni della masticazione da parte del paziente. Ma presenta anche un vantaggio estetico in quanto il dente che verrà reintrodotto nel suo ambiente sarà quello originale, presentando un beneficio non indifferente rispetto ad un dente non naturale. Ovviamente ci sono delle condizioni affinché il reimpianto sia possibile. Il dente deve essere integro, non dobbiamo trovarci in presenza di un alveolo fratturato, e per finire, il tempo trascorso tra l’evento dell’avulsione e il reimpianto. Minore sarà il tempo intercorso maggiore la possibilità di riuscita del reimpianto.

Frattura coronaleMobilità del dente

Se un dente si muove che fare?

Le cause delle oscillazioni dentali possono essere molte, non tutte le oscillazioni sono uguali e rispondono a uguali motivazioni.

L’indice di Miller è un buon sistema per capire, studiando i movimenti del corpo dentale, la gravità della situazione. Si va dal grado zero, indicato in un’oscillazione di 0,2 mm al grado tre, che è quello di massima gravità: la mobilità è anche verticale e l’oscillazione è pari a 2 millimetri. Una causa del dente dondolante può essere una parodontopatia.

Il parodonto è l’elemento di sostegno del dente. Sintomi della parodontopatia sono l’infiammazione gengivale, il sanguinamento delle gengive e gli ascessi.

Le cause possono anche essere provocate da un trauma.

  • Il dente che balla può essere un dente davanti così come un molare

Cosa fare?

Se siamo di fronte a movimenti di grado uno, sarà sufficiente mantenere pulita la nostra cavità orale, provvedendo ad una pulizia meticolosa oppure a sedute di pulizia ad opera di un professionista, attraverso operazioni di detartrasi. In presenza del grado due sarà necessario un intervento più a lungo termine. A volte uno splintaggio parodontale sull’arcata inferiore potrà rendersi necessario.
Il dente che dondola sarà sempre valutato dal dentista, il quale deciderà se provvedere all’estrazione procedendo all’exteresi del dente in seguito ad anestesia.