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Negli ultimi due decenni si è evoluto molto il quadro della sicurezza sul lavoro. Questo ha portato le aziende a rivoluzionare il proprio approccio in merito, adeguandosi alle indicazioni normative e istituendo specifiche figure interne.
In questo novero è compreso il RSPP. Significato (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione), ruolo che può essere ricoperto anche dal datore di lavoro.
Questa figura ha compiti di coordinamento tecnico in attesa dell’arrivo dei soccorsi di natura professionale. Il ruolo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione può essere ricoperto dal d.d.l – che ha il compito di redarre il documento valutazione rischi a partire da un modello di base fornito dalla Commissione Consultiva – in casi specifici. Vediamo quali.
Cosa prevede l’accordo Stato-Regioni?
In materia di sicurezza e salute sul lavoro il quadro normativo è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Con il varo del decreto legislativo 81/2008 la situazione è stata definita in maniera molto chiara, grazie all’istituzione e alla regolamentazione di figure come il RSPP e il Medico Competente.
In questo quadro si colloca anche l’accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, che disciplina il percorso formativo del d.d.l che intende ricoprire il ruolo di RSPP (i compiti specifici che deve svolgere sono chiarificati nell’articolo 34 del decreto legislativo 81/2008).
Il D.D.L per diventare Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione deve frequentare determinati corsi di formazione. Vediamone assieme le caratteristiche, ovviamente dopo aver analizzato i casi in cui è consentito che ricopra il ruolo di responsabile prevenzione e protezione.
Principale di lavoro:
altre specifiche normative e informazioni sui corsi
Può ricoprire il ruolo di responsabile prevenzione e protezione solo in alcuni casi specifici. Quali sono?
- Aziende attive nel settore artigiano e industriale e con massimo 30 lavoratori.
- Aziende attive nel settore agricolo e zootecnico e con massimo 30 lavoratori.
- Aziende attive nel campo della pesca e con massimo 20 lavoratori.
- Altre aziende (fino a un massimo di 200 lavoratori).
Il decreto legislativo 81/2008 ha fatto cenno all’obbligatorietà dei corsi di formazione per il RSPP D.D.L. L’accordo Stato-Regioni del 2011 ha perfezionato il quadro, dando specifiche indicazioni in merito al monte ore e differenziando i percorsi a seconda del livello di rischio aziendale, che può essere basso, medio o alto.
Il D.D.L di un’azienda a basso livello di rischio, se intenzionato a ricoprire la figura del RSPP, deve frequentare un corso di formazione di 16 ore. Se invece l’azienda è a medio livello di rischio questo monte ore aumenta e diventa pari a 32 ore. Le aziende ad alto livello di rischio prevedono invece che il d.d.l, qualora abbia la possibilità di ricoprire il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, svolga un corso di formazione di 48 ore.
Datore di lavoro RSPP requisiti: il programma dei corsi
La mansione che ricopre il ruolo di RSPP deve aver svolto un determinato percorso di formazione, il cui monte ore varia, come appena ricordato, sulla base del livello di rischio dell’azienda.
I corsi per datori di lavoro RSPP si articolano secondo uno schema che prevede determinati moduli. Ecco qualche informazione generale in merito:
l Modulo normativo-giuridico: cenni relativi al percorso legislativo in materia di sicurezza sul lavoro. Informazioni sulla responsabilità civile e penale e sul sistema istituzionale di prevenzione.
l Modulo gestionale: in questo modulo si affrontano tutte le problematiche all’individuazione e alla valutazione dei rischi, agli infortuni mancati, con un’ovvia attenzione all’organizzazione e alla gestione di tutti i processi di sicurezza.
l Modulo tecnico: questo modulo è focalizzato sull’individuazione e valutazione dei rischi, con un occhio alla sorveglianza sanitaria, allo stress lavoro correlato, al livello di rischio individuale sulla base di età, stato di salute e Paese di provenienza.
l Modulo relazionale: questo modulo è incentrato sulle tecniche di comunicazione, sui processi di formazione e addestramento e sulle modalità migliori per interagire con le varie figure – per esempio il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza – che in azienda si occupano di prevenire gli infortuni e garantire la sicurezza, oltre che di evitare il peggio e di preparare l’arrivo dei soccorritori professionisti in caso di urgenza o emergenza.
Datore di lavoro delegato: in quali casi è ammesso l’atto
La delega del D.D.L responsabile prevenzione e protezione è ammessa solo in determinati casi e secondo specifici limiti. A tal proposito è utile ricordare che:
- La delega di funzione non può riguardare la valutazione di tutti i rischi e la redazione del documento di valutazione dei rischi.
- La delega deve essere sottoscritta con un documento in cui sia riconoscibile la data.
- Il delegato del D.D.L deve essere in possesso di determinati requisiti di esperienza e professionalità.
- Il delegato deve accettare formalmente la delega.
Il decreto legislativo 106/2009 ha ulteriormente modificato la disciplina in questione, consentendo al delegato di subdelegare un altro soggetto al quale affidare parte delle funzioni a lui demandate dal D.D.L
Aggiornamento responsabile prevenzione e protezione datori di lavoro: tutto quello che devi sapere
Il d.d.l , quando ricopre il ruolo di RSPP esterno ed è in possesso dell’attestato di frequenza del corso, è tenuto ad aggiornarsi. L’aggiornamento Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Datore Di Lavoro deve avvenire entro 5 anni dal rilascio dell’attestato di frequenza del corso.
Anche in questo caso è necessario fare riferimento a un monte ore che varia sulla base del livello di rischio delle aziende. Le regole da seguire sono le seguenti:
- Aziende a basso livello di rischio: corso di aggiornamento RSPP principale di lavoro di 6 ore.
- Aziende a medio livello di rischio: corso di aggiornamento RSPP principale di lavoro di 10 ore.
- Aziende ad alto livello di rischio: corso di aggiornamento RSPP principale di lavoro di 14 ore.
I formatori che conducono questi corsi – che possono essere junior o senior – devono rispondere a determinati criteri a seconda della tipologia di occasione formativa.
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