COMPITI E REQUISITI
Il Responsabile servizio prevenzione e protezione, conosciuto anche con l’acronimo di RSPP, è una delle figure che sono state introdotte a livello aziendale in seguito al varo del Testo Unico 81 08, il decreto legislativo che, perfezionato con i successivi accordi Stato-Regioni, ha portato una svolta nella gestione della sicurezza sul lavoro.
Questo ambito, chiaramente fondamentale in qualsiasi luogo di lavoro, è oggetto dal 2008 di un’attenzione specifica dedicata anche alla prevenzione dei rischi. Cosa si intende con questo termine? Si parla semplicemente di quel processo di valutazione, che vede il momento più importante nella redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, che consente di avere il polso della situazione per quanto riguarda appunto i rischi di un determinato luogo aziendale, che cambiano nel tempo e quindi devono essere tenuti sotto controllo da personale appositamente formato come il responsabile servizio prevenzione e protezione, una figura chiave per i lavoratori che devono essere a loro volta indirizzata, e il medico competente.
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione può essere una persona interna all’azienda o un professionista esterno, scelto dal datore di lavoro tenendo conto dell’adesione a specifici criteri riguardanti le competenze professionali, peculiarità che rendono la persona adeguata a lavorare sul processo generale finalizzato alla protezione dai rischi e alla prevenzione degli stessi.
Per quanto riguarda il primo dei due casi citati è bene dedicare un po’ di attenzione al fatto che in alcuni casi il ruolo del RSPP può essere svolto anche dal datore di lavoro. Questa eventualità si verifica per aziende che rispondono ai seguenti criteri:
- Aziende attive nel campo artigiano o industriale e con massimo 30 dipendenti
- Aziende attive nel campo agricolo o zootecnico e con massimo 10 dipendenti
- Aziende attive nel settore ittico e con massimo 20 dipendenti
- Aziende attive in altri settori e con massimo 200 dipendenti
Il datore di lavoro, per svolgere il ruolo di responsabile del servizio di prevenzione e protezione, deve aver svolto un apposito corso formativo della durata compresa tra le 16 e 48 ore. La formazione degli RSPP consta di 3 moduli, noti come A, B e C – e inizia con un focus generale sulle normative relative alla gestione della sicurezza sul lavoro in ambito italiano e non solo.
Tra gli argomenti che vengono toccati in seguito sono presenti degli approfondimenti specifici sui rischi legati all’utilizzo di macchinari elettrici e alla movimentazione di carichi. Da ricordare è anche il focus sui rischi legati allo stress.
Il superamento del percorso formativo per i responsabili del servizio di prevenzione e protezione è subordinato alla frequentazione del 90% del monte ore del corso e all’esecuzione di un test a risposta multipla. Possono essere esonerati da alcuni moduli formativi i laureati in discipline come l’ingegneria e l’architettura, settori che, per natura, permettono a chi approfondisce gli studi accademici di acquisire competenze tecniche relative alla sicurezza sul lavoro.
Da non dimenticare è che l’esonero non preclude la frequenza, il che vuol dire che i soggetti in questione, se vogliono, possono comunque partecipare alle lezioni ed effettuare il test finale. Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, a prescindere dall’azienda in cui opera, è obbligato ad aggiornarsi ogni 5 anni.