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Cervicale e Vertigini: Rimedi della Nonna

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Le vertigini consistono in una sgradevole ed anomala sensazione di spostamento degli oggetti posti nell’ambiente che circonda il soggetto, causata da una modificazione della sensibilità spaziale.

L’etimologia del vocabolo “vertigine” deriva infatti dal verbo latino “vertere” che significa “girare”; per questo la vertigine viene comunemente indicata col termine di “giramento di testa” o anche pesantezza chiamata confusione mentale.

Molto spesso si tratta di vertigine da cervicale, una patologia che dipende da un’anomalo funzionamento del midollo spinale contenuto a livello delle vertebre cervicali.

Il problema su cosa fare per le vertigini da cervicale può venire affrontato da un neurologo, uno specialista che studia il collegamento tra terminazioni nervose ed equilibrio posturale.

I sintomi delle vertigini da cervicale sono legate a nausea anche di forte intensità, che nella maggior parte dei casi si attenua spontaneamente quando l’episodio vertiginoso si risolve.

In caso di artrosi cervicale è molto comune l’insorgenza di vertigini accompagnate da pallore, sudorazione, nausea, debolezza da ipotensione e bradicardia.

Farmaci per cervicale e vertigini

Il presupposto fondamentale per impostare un corretto protocollo terapeutico è quello di effettuare una diagnosi accurata del disturbo delle vertigini da cervicale.

Tale diagnosi deve essere formulata da uno specialista che, dopo un’accurata anamnesi, può richiedere anche alcuni approfondimenti clinici, come TAC oppure risonanza magnetica, indagini particolarmente utili per analizzare l’anatomia del sistema nervoso centrale.

Esistono comunque alcuni principi farmacologici che vengono prescritti in caso di vertigini da cervicale, e tra questi:

  • Betaistina: si tratta di un farmaco istamino-simile che agisce migliorando il flusso sanguigno ai tessuti e quindi potenziando la loro ossigenazione;
  • BetaistinaCinnarizina: è un calcio-antagonista il cui meccanismo d’azione si è rivelato particolarmente efficace in caso di capogiri e vertigini;
  • CinnarizinaOrfenadrina: è una sostanza correlata agli antistaminici che viene prescritta per attenuare la sintomatologia prodotta da vertigini;
  • OrfenadrinaFlunarizina: appartiene alla categoria degli antivertiginosi con componente antidolorificaFlunarizina

In molti casi sono utilizzati farmaci antinfiammatori appartenenti alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) per eliminare la componente infiammatoria collegata ai fenomeni atrosici cervicali.
Anche il paracetamolo e l’acido acetilsalicilico (aspirina) trovano largo impiego per questi disturbi.

Sintomi delle vertigini da artrosi cervicale

I principali sintomi delle vertigini da artrosi cervicale sono i seguenti:

  • Perdita dell’equilibrio posturale
  • Pallore cutaneo
  • Sudorazione profusa
  • Nausea acuta o continuativa
  • Ipotensione ortostatica
  • Astenia muscolare
  • Bradicardia
  • Ansia e Nervosismo.
  • Giramenti di testa

Solitamente è piuttosto difficile discriminare le varie componenti delle vertigini da artrosi cervicale in quanto il soggetto che avverte la sensazione di capogiro non è in grado di analizzare lucidamente quanto gli sta accadendo e di conseguenza si agita per la mancanza di controllo sull’ambiente circostante.

In ogni caso, quando sono presenti due o più sintomi tra quelli sopra elencati, la diagnosi è quasi sicuramente orientata verso un attacco di artrosi cervicale con capogiri.

Come far passare le vertigini soggettive

Le articolazioni e le fibre muscolari a livello della zona cervicale della colonna vertebrale forniscono continue informazioni al sistema nervoso per il controllo dell’equilibrio del corpo nello spazio.

La porzione cervicale è quindi strettamente collegata ad una corretta posizione posturale e qualsiasi alterazione funzionale di tale zona provoca l’insorgenza di disturbi dell’equilibrio.

Per vertigine soggettiva si intende la sensazione di sbandamento che l’individuo avverte quando si verifica un malfunzionamento del rachide cervicale.

Il problema di come calmare e curare le vertigini deve essere affrontato da uno specialista in tecniche posturali, che sia in grado di impostare un’efficace schema terapeutico.

Esistono tecniche di rilassamento miofasciale consistenti in digitopressioni a livello delle articolazioni cervicali, per ridurre la tensione delle fibre muscolari.

Anche le manipolazioni e mobilizzazioni articolari di questa porzione della colonna vertebrale sono di solito efficaci per attenuare il disturbo vertiginoso.

Infine alcuni esercizi posturali, guidati da professionisti esperti, possono aiutare a risolvere il problema.
I massaggi, invece, non sono indicati poiché possono accentuare queste problematiche.

Molto spesso esiste uno stretto collegamento tra dolori al collo e vertigini; infatti le vertebre cervicali che non sono perfettamente in asse con il resto del rachide possono innescare una sintomatologia dolorosa collegata ad episodi di vertigini.

Esercizi cervicali per vertigini

Esercizi cervicali per vertiginiL’osteopatia cervicale consiste in un metodo non invasivo e molto efficace per curare la sindrome vertiginosa; la zona cervicale comprende le prime sette vertebre della colonna vertebrale e si estende dalla testa a tutto il collo.

I disturbi causati da problematiche al rachide cervicale comportano l’insorgenza di vertigini, spesso accompagnate da perdita dell’equilibrio, ronzio auricolare, rigidità muscolare al collo e dolore alla testa.

In questi casi sono consigliati alcuni trattamenti che comprendono:

  • Manipolazioni
  • Mobilizzazioni
  • Manovre Osteo-articolari
  • Digitopressioni
  • Esercizi posturali.

L’intensità e la durata di tali trattamenti di osteopatia cervicale dipendono principalmente dall’intensità dei disturbi del paziente, dalla sua capacità reattiva e dall’abilità dello specialista.
Solitamente la sintomatologia si attenua dopo poche applicazioni, anche se, per avvertire una completa scomparsa dei sintomi, è spesso necessario seguire un percorso terapeutico piuttosto lungo.

Protrusione delle vertebre C5 e C6 e vertigini

Protrusione delle vertebre C5 e C6 e vertiginiLa protrusione delle vertebre C5 e C6 consiste nello spostamento del disco intervertebrale posto tra di esse; si tratta di una discopatia che può causare sintomi molto evidenti.
Inizialmente il soggetto avverte qualche disturbo non particolarmente invalidante che comprende dolore al collo, rigidità muscolare (torcicollo), cefalea, sbandamenti e capogiri.

In un secondo tempo incominciano a verificarsi crisi vertiginose che si ripetono ciclicamente e con sempre maggiore intensità.
In alcuni casi la protrusione delle vertebre C5 e C6 innesca anche dolori al braccio che può arrivare ed interessare anche la mano.

Le cause di tale discopatia è da ricercarsi in un’eccessiva rigidità muscolare, in debolezza congenita dei dischi intervertebrali oppure come conseguenza a traumi pregressi.

Il collegamento tra la protrusione delle vertebre C5 e C6 e le vertigini è molto comune e dipende dal fatto che il midollo spinale che decorre all’interno di queste due vertebre (nel canale midollare) controlla le funzioni del capo e del collo.

Ernia cervicale e vertigini

L’ernia cervicale consiste in una fuoriuscita di una piccola porzione di materiale gelatinoso dal nucleo polposo a livello dei dischi intervetebrali tra C5 e C6.

Si parla quindi di ernia cervicale C5-C6 e vertigini poiché la sintomatologia provocata da tale disturbo è caratterizzata dall’insorgenza di capogiri.

Anche in questo caso si verifica uno schiacciamento di radici delle fibre nervose deputate al controllo della funzione di capo e collo.

Le cause di tale disturbo sono da ricercare in traumi, colpi di frusta, eccessivi sforzi, indebolimento della struttura dei dischi intervertebrali oppure nel fisiologico invecchiamento dell’apparato scheletrico.

Per attenuare le vertigini causate da ernia cervicale si possono impiegare farmaci antinfiammatori di tipo FANS, corticosteroidi, miorilassanti oppure sedute di fisioterapia mirate alla risoluzione del problema muscolare e scheletrico. Soltanto in casi particolarmente gravi è necessario ricorrere ad intervento chirurgico di discectomia.

Vertigini da cervicale, cosa fare:

Le vertigini da cervicale rappresentano un fastidioso disturbo consistente nella sensazione di sbandamento e di perdita dell’equilibrio posturale, causato da una compressione delle fibre nervose del midollo spinale a livello del rachide cervicale.

Per prevedere quanto dura un episodio di vertigini da cervicale è necessario prendere in esame i fattori predisponenti; infatti in alcuni casi la struttura anatomica della colonna vertebrale, che presenti una notevole accentuazione di lordosi e cifosi, può essere responsabile della sindrome vertiginosa, che avrà una durata piuttosto lunga.

In altri casi, quando non sussistono anomalie anatomiche, gli episodi di vertigini sono temporanei e piuttosto brevi.

Solitamente, quando intercorre un collegamento tra vertigini e cervicale, gli episodi di capogiri si ripetono ciclicamente.

Le vertigini posturali possono essere anche vertigini mattutine che si verificano nel momento in cui il soggetto si alza dal letto; in questa situazione il capogiro si innesca a causa della posizione ortostatica.
Infatti durante la notte il corpo rimane disteso, con conseguente spostamento del baricentro.

Quando il paziente si pone in posizione eretta, il baricentro si modifica ed anche i recettori nervosi vengono interessati da tale situazione.

Qualora siano presenti episodi di vertigini cervicali, è necessario procedere molto lentamente nell’alzarsi dal letto per evitare tale disturbo.

Le vertigini notturne rappresentano un problema piuttosto diffuso; il paziente viene svegliato da una sensazione di profondo malessere accompagnato da capogiri molto intensi che spesso gli impediscono di alzarsi.

In questo caso subentra una forte componente ansiosa che contribuisce a peggiore la sintomatologia.
Di solito è necessario attendere qualche minuto prima di abbandonare, molto lentamente, la posizione supina, per mettersi in piedi, anche se le vertigini possono durare ancora qualche minuto.

La cura per le vertigini soggettive è ricollegabile a quella per le vertigini posturali, poiché la causa di tale disturbo è comunque ricollegabile alla componente nervosa del midollo spinale.

Esistono anche dei rimedi naturali per le vertigini; si tratta di fitofarmaci blandamente ansiolitici, come valeriana, biancospino, passiflora, tiglio e lavanda.

Possono essere assunti sotto forma di tisane oppure di gocce; spesso vengono impiegate in complessi multipli, la cui azione sinergica si rivela particolarmente efficace e priva di effetti collaterali.