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Il significato dell’ipotermia è proprio legato alla condizione fisica che viene a crearsi con l’abbassamento della temperatura corporea. Nella maggior parte dei casi questa è provocata dall’esposizione prolungata alle basse temperature, quindi da una lunga permanenza in un ambiente estremamente freddo o caratterizzato da condizioni climatiche avverse. Infatti spesso la condizione di ipotermia viene accelerata da alcuni fattori aggiuntivi, come ad esempio la pioggia, il vento, la neve o l’acqua fredda.
Durante la permanenza prolungata in un ambiente freddo, il corpo umano ha in sé dei meccanismi che tentano di contrastare questo fenomeno automaticamente, secondo lo spirito innato presente in ognuno di noi di preservazione della vita.
I sintomi più comuni legati all’ipotermia sono per esempio i brividi o i tremori, dei segni chiari che il nostro organismo sta tentando di preservare la salute degli organi interni, attirando tutto il sangue e quindi il calore verso di essi.
In questi casi il normale flusso sanguigno verso le terminazioni locali è ridotto al minimo, inoltre vengono liberati alcuni ormoni incaricati di produrre calore e contrastare questo processo. In questi momenti è estremamente importante la condizione fisica e di salute della persona colpita da ipotermia, infatti tanto più questa starà in perfette condizioni di salute tanto più la discesa della temperatura sarà lenta.
Al contrario la presenza di precarie condizioni di salute può accelerare l’ipotermia, e con essa tutti quei processi che possono portare fino alla morte dell’individuo stesso.
Per questo gli anziani, le persone che già soffrono di malattie o che hanno le difese immunitarie abbassate e i bambini sono tutti soggetti molto più vulnerabili in caso di ipotermia. I bambini e i neonati in particolare non hanno ancora sviluppato appieno tutte le loro capacità difensive, quindi non sono in grado di contrastare dovutamente l’ipotermia. I bambini molto piccoli possono cadere rapidamente in uno stato di privazione dei sensi estremamente pericoloso, dal quale difficilmente possono essere risollevati.
L’ipotermia in sé non è una condizione irrecuperabile, ma se non contrastata immediatamente in tempi brevissimi può portare all’assideramento e quindi alla morte. L’assideramento è una condizione non recuperabile, che si verifica quando la temperatura corporea scende al di sotto dei 26°C provocando la morte della persona. In questo stato non esiste alcuna possibilità di recupero perché le vie respiratorie sono ormai completamente compromesse, e di fatto smettono completamente di funzionare.
Il corso di pronto soccorso vi spiegherà questi concetti in maniera più approfondita in maniera tale da poter capire come intervenire esattamente in caso di situazioni simili a questa.
Come abbiamo visto i primi sintomi dell’ipotermia sono quasi sempre i brividi e i tremori, ma sono piuttosto comuni anche i cambi drastici del colore della pelle, che dal normale colorito rosa chiaro inizia ad apparire piuttosto rossa o biancastra. Inoltre spesso la parte colpita diventa ipersensibile e anche un semplice tocco risulta essere molto doloroso. Altri sintomi dell’ipotermia sono la mancanza di sensibilità, l’intorpidimento e un’estrema rigidezza della pelle diffusa in tutta la zona colpita. Purtroppo perdendo sensibilità nei tessuti molte volte non ci si accorge immediatamente dell’inizio delle fasi del congelamento, per questo è molto importante che ci sia sempre qualcuno nelle vicinanze pronto a valutare le proprie condizioni.
Altri sintomi più gravi dell’ipotermia sono un generale stato confusionale, la perdita della memoria, una forte sonnolenza fino alla difficoltà nel parlare e nell’esprimere frasi di senso compiuto.
Ovviamente esistono dei protocolli da seguire in casi del genere, interventi mirati che possono fare la differenza in questi momenti. È importante sapere cosa fare in caso di ipotermia, perché spesso è proprio l’inesperienza che peggiora una situazione altrimenti perfettamente gestibile. La prima cosa da fare è portare velocemente la persona colpita da ipotermia in un ambiente caldo, evitando che cammini specialmente se mostra segni di congelamento ai piedi e alle dita. Le parti del corpo colpite da ipotermia vanno immediatamente immerse in acqua tiepida, mai calda, oppure è possibile riscaldarle con altre parti del corpo ed eventualmente una coperta. È importante evitare di strofinare la parte o massaggiarla perché ciò aumenterebbe i danni provocati dal freddo invece di diminuirli. Altre importanti indicazioni prevedono di togliere eventuali vestiti bagnati o umidi, facendo bere alla persona in persona in stato ipotermico qualcosa di caldo, ma non nel caso abbia già perso i sensi.
In medicina esiste un trattamento chiamato ipotermia terapeutica, che consiste nell’abbassamento controllato della temperatura corporea al fine di migliorare la prognosi di alcuni pazienti. Si tratta di una pratica antica usata già da Ippocrate nell’Antica Grecia del 400 A.C. In particolare questa tecnica è utilizzata nella rianimazione polmonare, in alcuni tipi di tumore in fase avanzata e in alcuni casi gravi di trauma cranico. Alcune persone invece possono essere colpite da un altro tipo di ipotermia, quella post febbrile, che consiste in un abbassamento improvviso della temperatura corporea che avviene dopo alcuni giorni passati con una febbre molto alta. Ciò si verifica quando la febbre scende troppo rapidamente, magari perché è stato somministrato un antipiretico nel momento sbagliato, cioè quando stava già scendendo da sola. In questi casi non esiste un rimedio ma basta seguire i consigli e i rimedi indicati per il trattamento dell’ipotermia di cui sopra, aspettando la risalita della temperatura per almeno 24-48 ore.
Anche se si tratta di una patologia rarissima e soltanto pochissime persone al mondo ne sono colpite, l’ipertermia maligna può manifestarsi in una percentuale bassissima della popolazione. Questa malattia è estremamente rara ed ereditaria, il cui sfogo è scatenato da alcuni farmaci di tipo anestetico. In questo caso la temperatura corporea inizia a salire anche fin sopra i 45°C, scatenando dolori muscolari, contrazioni e aritmie. Normalmente è possibile curare l’ipertermia maligna nel giro di 24 ore, ma se non curata può portare anche alla morte.
Sbalzi e abbassamento della Temperatura corporea bassa
Quando la temperatura scende al di sotto dei 35 gradi il metabolismo inizia a non funzionare correttamente, questo perché i livelli di energia e il PH sono regolati automaticamente in base alla temperatura corporea. Le reazioni metaboliche hanno bisogno di un range di temperature preciso per funzionare correttamente, perciò è importantissimo rivolgersi immediatamente a un medico nel caso di variazioni rilevanti sia verso il basso che verso l’alto. L’abbassamento della temperatura corporea di solito si manifesta con dei sintomi ben precisi.
Sotto i 35°C iniziano a comparire brividi, intorpidimenti, cambiamenti di colore della pelle e del comportamento, mentre sotto i 33°C compaiono segni di sonnolenza, stati confusionali e difficoltà cardiache e respiratorie. Infine se la temperatura corporea scende ancora di più si possono arrivare ad avere allucinazioni, assenza di riflessi e arresti cardiaci fino al sopraggiungere della morte una volta arrivati a 26-24 gradi.
Invece un elevato calore corporeo è quasi sempre sintomo di un’infezione in corso all’interno del nostro organismo, che il più delle volte può essere trattata con dei normali medicinali antipiretici e un po’ di riposo. Quello che molte persone non sanno è che farmaci come la Tachipirina, un rimedio a base di paracetamolo, servono soltanto a diminuire il malessere e sopportare le condizioni di debolezza e non a ridurre direttamente la febbre, che invece deve seguire per forza un decorso naturale. Si tratta di un meccanismo automatico del nostro corpo, le cui difese immunitarie entrano in azione per contrastare virus e batteri. Per questo non sempre è consigliato l’uso di antipiretici, a meno che non si tratti di soggetti a rischio, anziani o bambini, tutte persone a cui eventuali complicazioni potrebbero causare seri danni. La febbre alta si manifesta spesso insieme ad alcuni sintomi ricorrenti, che possono essere distinti in tre fasi differenti che si presentano in successione una dopo l’altra.
Nella prima fase la temperatura inizia ad aumentare, causando brividi, spasmi muscolari, restringimento dei vasi sanguigni e dei capillari con la conseguente sensazione di freddo generalizzata in tutto il corpo. Se la temperatura continua ad alzarsi allora potrebbero comparire invece sensazioni discordanti, delle fasi alternate nelle quali si passa rapidamente dal freddo al caldo. Inoltre durante questa seconda fase possono comparire arrossamenti cutanei, mal di testa anche molto forti, dolori muscolari, articolari e possono aumentare le frequenze respiratorie e cardiache. Infine quando la febbre inizia a diminuire si passa alla terza fase, dove a causa della vasodilatazione si comincia a sentire un calore molto intenso. Le alte temperature corporee sono molto pericolose soprattutto passata una certa soglia.
Basta pensare che al di sopra dei 40°C possono verificarsi svenimenti, accelerazioni della pressione arteriosa, deliri, vomiti, convulsioni fino ad arrivare ai 45°C dove spesso la condizione diventa talmente irreversibile che molte volte porta inesorabilmente alla morte.
Brividi di freddo improvvisi ! Cause e sintomi
La comparsa di brividi di freddo in tutto il corpo può essere causata dalla febbre, dall’assunzione di alcuni farmaci come quelli contro l’ipertensione e le aritmie, dall’ipotiroidismo, dall’obesità, dallo stress e dalla stanchezza. Anche il malfunzionamento dell’ipofisi può causare brividi di freddo, oppure dell’ipotalamo, piuttosto frequente nelle persone colpite da malnutrizione o da tumori maligni. Altre cause legate alle sensazioni di freddo generalizzate possono essere l’anemia, le leucemie, l’ipertensione arteriosa e le infezioni batteriche. Invece quando vengono avvertiti brividi di freddo localizzati soltanto in una parte del corpo allora solitamente le cause sono molto più ristrette e specifiche, spesso circoscritte alla sindrome di Raynaud e all’acrocianosi. Si tratta di patologie scatenate dall’esposizione alle basse temperature, che causano sensazioni di freddo intenso in seguito a malfunzionamenti vascolari, localizzate specialmente nelle mani e nei piedi.
Altre situazioni meno gravi nelle quali è possibile avvertire brividi di freddo improvviso sono per esempio dopo aver mangiato. Si tratta di una reazione del tutto normale soprattutto nelle persone che hanno una digestione lenta o che soffrono di problemi di ipotensione. Infatti dopo mangiato il nostro organismo mette in moto il meccanismo della digestione, che concentra la maggior parte dell’afflusso di sangue verso lo stomaco e gli altri organi coinvolti nel processo digestivo. Quindi è del tutto normale sentire freddo dopo aver mangiato perché soprattutto le estremità del corpo vengono private di una parte del loro normale afflusso sanguigno.
Inoltre è proprio per questo che specialmente le persone obese o con una digestione lenta sono particolarmente soggette ai brividi di freddo dopo mangiato. Necessitando di più tempo per concludere l’intero processo sono maggiormente esposte all’abbassamento delle temperature nel resto del corpo.
Anche prendere freddo e rimanere a lungo con del sudore alla testa può provocare brividi di freddo in tutto il corpo, In particolare il freddo alle gambe può essere un sintomo di problemi di salute ben più gravi, anche se solitamente è associato ai cambiamenti climatici. Gli sbalzi eccessivi di temperatura possono provocare dolori e freddo alle gambe anche piuttosto intensi, a causa della vasodilatazione e della vasocostrizione che si verificano in tempi brevissimi. Esistono dei rimedi naturali contro questo tipo di disturbi, come ad esempio i composti preparati e realizzati nella fitoterapia e nella medicina omeopatica. Contro i brividi di freddo e i dolori alle gambe sono particolarmente indicati gli estratti di nocciolo, di artiglio del diavolo, di bowsellia, di arnica e di ippocastano.
I brividi di freddo possono essere causati anche da un’eccessiva sudorazione alla testa, alle mani e ai piedi, un disturbo che può essere sia di natura patologica che non. Spesso sono associati anche a vertigini, dolori al petto, nausea, sensazioni di svenimento, debolezza e difficoltà respiratorie. La sudorazione è causata dallo stress che l’organismo subisce, in seguito al quale rilascia dei particolari ormoni come il cortisolo e l’adrenalina.
Tra le cause patologiche si annoverano l’ipoglicemia, le ustioni, gli shock, gli infarti, le infezioni e i problemi di pressione. Invece tra quelle non patologiche si possono trovare i problemi di stomaco, gli attacchi di panico, le crisi di ansia, gli shock termici e la menopausa. Anche in questo caso esistono alcuni rimedi naturali come gli integratori a base di zenzero, la camomilla, la valeriana, la menta e la passiflora, mentre i rimedi farmacologici vanno prescritti da un medico in base alle cause scatenanti.
Temperatura corporea bassa dopo febbre
Un calo della temperatura potrebbe essere provocato dalla presenza di virus e batteri, che in un primo momento provocano una reazione che comporta un aumento del calore interno, mentre in un secondo momento causano una riduzione della temperatura.
Soprattutto i virus sono spesso colpevoli di causare delle febbri con decorso irregolare, caratterizzate da un aumento e da una diminuzione repentini e isterici della temperatura corporea.
Specialmente dopo alcune ore dal manifestarsi della febbre si potrebbe verificare una situazione di ipotermia, caratterizzata da forti sensazioni di freddo a mani e piedi per poi tornare a sentire più caldo. In questi casi non bisogna assumere antipiretici, perché se somministrati nel momento sbagliato potrebbero causare un abbassamento ancora maggiore della temperatura corporea. Ricordiamo che al di sotto dei 35°C l’ipotermia è considerata una patologia, quindi in questi casi è necessario sottoporsi a dei controlli della tiroide e della glicemia. Comunque in linea di massima uno stato febbrile che porti la temperatura a 35°C può essere del tutto normale, basta aspettare 24-48 ore e lasciar decorrere naturalmente la patologia.